ITALIA.ALLABOUTJAZZ.COM, 27/03/2017; Javier Girotto, Massimo De Mattia, Bruno Cesselli, Zlatko Kaučič: Il sogno di una cosa

Fortunato prodotto di un'occasione -un concerto a Villa Occhialini a Villaorba di Basiliano, nei pressi di Udine -questo CD in realta mette a frutto le durature collaborazioni tra i musicisti, mediate dalla presenza di Zlatko Kaučič, che con Bruno Cesselli e Massimo De Mattia porta avanti da anni un lavoro comune e che al tempo stesso ha rodato la relazione artistica con Javier Girotto in un trio assieme ad Alexander Balanescu. Qui i quattro si uniscono, ciascuno mettendo a disposizione proprie composizioni e la loro creativita espressiva.

Gli esiti sono elevati, tanto da far giudicare il disco una delle migliori uscite italiane del 2016, vuoi per la qualita dei brani, tutti drammaturgicamente toccanti e compiuti, vuoi per l'intensita del suono. Mentre il titolo, preso da un romanzo di Pier Paolo Pasolini sulla storia politica del Friuli nel dopoguerra, svela un pensiero che travalica quello strettamente musicale e pone anche l'arte dentro il tessuto sociale umano, come dovrebbe essere e invece sempre piu spesso sembra sfuggire ad artisti e pubblico.

Le composizioni in realta non sono novita: "Trilemma," di Cesselli, viene dall'omonimo album di De Mattia; la title track e "Truth and Death," coproduzioni dei due, vengono dagli altrettanto cofirmati Jazz Loft e Teatro Arrigoni; "Cerca cibo," di De Mattia, dal suo album Skin; "Julijske barve" e "Reflettiva," di Kaucic, erano comparsi in December Souls il primo e nei suoi duetti con il pianista classico Milko Lazar l'altro. Ma il modo in cui tutti vengono qui interpretati e sviluppati e singolare, grazie alla cifra espressiva del gruppo, nel quale la presenza di Girotto arrichisce con l'incisivita del suo suono la grande intesa degli altri tre.

Cosi, fin dall'inizio, "Trilemma" riceve una potente spinta drammatica dal soprano dell'argentino, che ne illustra il tema mentre De Mattia lo rende teso improvvisandogli attorno, fino all'austera conclusione all'unisono. Del tutto diverso l'avvio della successiva "Cerca Cibo," che cresce in un caleidoscopio di suoni guidati dai geniali "rumori" di Kaucic e poi dal libero flauto di De Mattia, sapientemente legati dal pianoforte di Cesselli, mentre Girotto per una volta svolge una funzione di supporto al baritono. Brano splendido perché improvvisazione apertissima che non si perde grazie a un riff insistito che ne trattiene le volute.

Dopo un altro brano a tinte fortemente drammatiche, di lirico sinfonismo ma arricchito dal lavoro sui suoni di Kaucic e Cesselli, "Il sogno di una cosa" torna a unire lirismo e improvvisazione, incarnati rispettivamente dagli interventi di Girotto e De Mattia. I due brani di Kaucic -alternati da "Aria," brevissima improvvisazione lirica guidata da soprano e pianoforte -hanno un forte afflato lirico: il primo e quasi epico; il secondo e piu aperto (nelle versioni in duo Milko Lazar il tema funge solo da legante) e malinconico, dando a Girotto e De Mattia di nuovo la possibilita di far dialogare gli strumenti nel modo che caratterizza il lavoro, con il soprano che espone liricamente e il flauto che risponde con libere pennellate impressionistiche.

Gran bel lavoro, che lega estemporaneita e scrittura, drammaturgia e improvvisazione.

Track Listing: Trilemma; Cerca cibo; Thruth and Death; Il sogno di una cosa; Julijske barve; Aria; Reflettiva.

Personnel: Javier Girotto: sax (soprano, baritono); Massimo De Mattia: flauto; Bruno Cesselli: pianoforte; Zlatko Kaucic: batteria, percussioni.

Year Released: 2016 | Record Label: Caligola Records | Style: Modern Jazz

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(Neri Pollastri)


JAZZWORD, GIROTTO/DE MATTIA/CESSELLI/KAUČIČ - Il sogno di una cosa

Perhaps now unfairly best known as the birthplace of Donald Trump’s most recent wife, Slovenia, the northernmost country of the former Yugoslavia, abutting Austria, Italy and Hungary, is stable member of the European Union. Plus this tiny country, whose population of slightly more than two million is less than that of the city of Toronto, has long had an affiliation with the arts, especially improvised music. In fact, one Slovenia’s jazz festival’s is 55 years old this year, making Canadian efforts seem like johnnies come latelies. Although better-known in Europe than North America, several Slovenia players are also making their presence felt internationally.

Veteran percussionist Zlatko Kaučič has, in his 40-year career, worked with everyone from Evan Parker to Paul Bley, playing in aggregations ranging from duos to big bands. He provides the underpinning for a live program on Il Sogno Di Una Cosa (Caligola 2213), n the company of Spanish saxophonist Javier Girotto and two Italians, pianist Bruno Cesselli and flutist Massimo De Mattia. With Italy so close, such cross-border collaboration are the norm rather than unique, and like Italian pasta complemented by Slovenian wine, the drummer’s accents help the others creates a palatable repast. With all tunes composed by the quartet members, the horn players’ Mediterranean sensibility gives many melodies a sunny lightness. The dance-like sensibility is especially noticeable on “Il sogno di una cosa”, where Cesselli’s staccato chording and the drummer’s patterned rolls elasticize the peppy theme at the same time as Girotto’s soprano saxophone split tones breaks it at points. Tremolo piano lines create an extension midway between nursery rhyme and natural swing which De Mattia ornaments with pneumatic peeps. Kaučič enlivens De Mattia’s bass-register flute variations on “Truth and Death”, with its echoes of Ornette Coleman’s “Lonely Woman”, by regularizing the beat via mallets and kettle drum suggestions. Meanwhile the concluding “Reflettiva”, a Kaučič composition, cements and echoes moods expressed throughout the concert, aided by balanced puffs from the flutist and saxophonist. In contrast jagged flute calisthenics and a snorting ostinato from Girotto on “Cerca Cibo” finds each player striving to bond musical atoms into a single tune that miraculously ends up swinging. “Julijske barve”, the drummer’s other composition, is also the most expansive, mixing hard keyboard stresses from Cesselli, percussion smacks and pops, a parallel flute exposition that coats the theme like a boot spray, and most spectacularly the saxophonist’s solo which moves from disruptive triple-tonguing at the top to doubling back onto exposition, expressing reflective harmonies by the end.

(Ken Waxman)


WWW.DISCOCLUB65.IT, 15 Gennaio, 2017; GIROTTO/DE MATTIA/CESSELLI/KAUČIČ - Il sogno di una cosa

La sera del 24 luglio 2015, nel salone di Villa Occhialini, alle porte di Udine, il sassofonista argentino Javier Girotto, leader degli Aires Tango e protagonista di un numero ormai considerevole di collaborazioni a tutto campo ha incontrato Massimo De Mattia, flautista abituato alle piu sorprendenti avventure sonore, Bruno Cesselli, pianista essenziale, scabro nel tocco ma sapiente nella regia della propria musica, ed infine Zlatko Kaučič, percussionista –folletto della scena slovena, molto spesso rintracciabile in progetti creativi appena al di la della sua frontiera, in Friuli e dintorni. Chi ama le passionali, travolgenti cascate di note tutte passione e furore di Girotto, qui le trovera ( e quando succede, e come se si fosse innescata una bomba emotiva), ma trovera anche ampie campiture assorte, oniriche, dove gli strumentisti sembrano giocare all’interazione dei timbri, in una magnifica terra di nessuno musicale che sta da qualche parte tra Ornette Coleman e il tango.

(Guido Festinese)


MUSICA JAZZ, decembre 2016; GIROTTO/ DE MATTIA/ CESSELLI / KAUČIČ

Il sogno di una cosa» Caligola, distr. IRO Javier Girotto (sop.. bar.). Massimo De Mattia (fi.). Bruno Cesselli (p.). Ziatko Kaucic (batt., pere.). Villa Occhialini, Villaorba di Basiliano.

Riprendendo un celebre titolo pasoliniano (due protagonisti del cd provengono del resto dalle stesse terre, di cui un terzo e un habitué), quattro musicisti abituati ai rende/ vous senza rete - ma i tre di cui sopra, il quarto e ovviamente Girotto, si conoscono a menadito - confezionano un live che ha spesso la pienezza strutturale di un album in studio lungamente meditato e ruminato.

L'incidenza dell’impianto tematico e del resto palpabilissima, anche se e al tempo stesso palese quanto incida l'abituale impeto improvvisativo di Girotto (che come sempre privilegi il soprano) sull'evolversi del lavoro, tanto da poter affermare che, pur non essendo una regola fissa, esistono evidenti frapposizioni tra i suoi interventi e quelli di De Mattia, improvvisatore altrettanto prolifico, ma di indole per piu di un verso opposta.

La misura un po'stralunata di Cesselli e, per contro, la pur sorvegliata esuberanza di Kaucic concorrono a comporre un album di assoluta solidita, articolato »l gusto, con episodi generalmente piuttosto estesi (quattro su sette oltrepassano i nove minuti) lungo i quali ciascuno, a turno, ha modo di dire la sua.

(Bazzurn)


FREEFALLJAZZ.ALTERVISTA.ORG, novembre 23, 2016; GIROTTO, DE MATTIA, CESSELLI, KAUCIC – Il Sogno di una Cosa (2016, Caligola Records)

‘Il Sogno di una Cosa’, e l’incisione di un concerto, chiaro l’omaggio a Pasolini, tenutosi il 24 Luglio 2015 a Villaorba di Basiliano (UD), nell’ambito della rassegna “Musica in Villa”. Il live e stato registrato e mixato da Nico Odorico, mentre l’editing e il master sono opera di Bruno Cesselli. Il CD , realizzato grazie al sostegno del “Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli”, e pubblicato dalla Caligola Records. Javier Girotto, Massimo De Mattia, Bruno Cesselli e Zlatko Kaučič ci propongono sette brani inediti che ben sintetizzano l’incontro delle quattro personalita musicali. Un jazz contemporaneo, contaminato e ben interpretato.

L’opera si delinea attraverso alcuni caratteri chiaramente contraddistinti: lunghi passaggi improvvisati, un ottimo impasto sonoro, temi dall’ampio respiro, sovrapposizioni di voci, ritmi, metri e un carattere lirico, a volte anche crepuscolare. Sapienti sono l’uso delle dinamiche e l’impiego dei timbri sonori. Un progetto interessantissimo, impreziosito dalla propria natura di live. Il Cd inizia con Trilemma, brano intenso; il ritmo armonico e scandito dal pianoforte, che decide crescendo e regola l’intensita.

In ‘Cerca di Cibo’, frammenti motivici si ripetono come ostinati sopra ai quali si alternano le improvvisazioni. Cio dona alla composizione un’indole ipnotica. Bellissimo l’assolo del flauto. Incisiva la parte centrale, dal carattere irruente, grazie soprattutto a un Tayloriano Cesselli.

Nebbiosa invece l’intro di ‘Truth and Death’, la traccia preferita da chi scrive; dal caos germinano motivi e metri. Impasto sonoro ben curato, linee ritmico melodiche si sovrappongono dipingendo tinte intime. Il tema del flauto, poi doppiato dal sax, contribuisce a rendere “notturna” l’atmosfera. Gli assoli del pianoforte prima e di De Mattia dopo, scelgono sentieri onirici, rendendo ancora piu poetica la performance. Intrigante l’impronta tanghera de Il Sogno di una Cosa, che contiene un intenso assolo di sax con un momento free di notevole levatura. Il brano richiama per spirito e eleganza lo storico quartetto di John Surman. Assai trascinante l’assolo di Cesselli.

Juliske Barve ha un sapore shorteriano, e l’unica composizione con peculiarita ritmiche un po’ aggressive. Il sax si libera in un assolo duettando con la batteria e il flauto, invece, con il pianoforte. Kaučič dimostra tutta la sua espressivita, non solo colora, sostiene e interagisce con Girotto, ma guida un vivo impatto sonoro.

Aria e una poesia, un saluto. Il sax si eleva, danza con le stelle, con le nuvole; questa breve traccia ha la stessa intensita di una preghiera o di una dichiarazione d’amore, e elegantissima e magistralmente interpretata da Girotto. L’opera si chiude con Reflettiva, brano che conclude anche il concerto.

Il tema dalla forte matrice gospel e proposto, liricamente, dal sax. Gli si contrappone l’improvvisazione nervosa e spigolosa del flauto. Ne scaturisce un sapiente gioco di sentimenti, di timbri e di dinamiche. La vena nostalgica emerge e permea l’esecuzione. Un ottimo CD, profondo, intenso e intelligente, dall’approccio corale, anche nei momenti improvvisati e, soprattutto, un’ottima fusione di intenti artistico musicali.

Da ascoltare e riascoltare.

(Paul76)


WWW.INSTART.INFO, August 7, 2015; Il sogno di una cosa: Javier Girotto, Massimo De Mattia, Bruno Cesselli, Zlatko Kaučič

Ci sono delle serate magiche alle quali per qualche motivo non sei riuscito a partecipare. Ti mangi le mani poi a sentire o a leggere i commenti di chi a quelle serate in realta c’era e le custodisce nel cuore.

Conosco tutti musicisti di questo progetto da numerosi anni ormai, e gia sapevo che avrei mancato a qualcosa di semplicemente fantastico.

Poi avviene la magia (non e fortuna, perché quando alle spalle c’e professionalita e passione, diciamo cosi, la fortuna ne viene ben alimentata). La serata e registrata (magistralmente dall’amico Nico Odorico dell’Angel’s Wing Recording Studio & Art Center) e quella vulcanica pasionaria che risponde al nome di Gabriella Cecotti, cuore e mente di Musica in Villa, incredibile rassegna targata Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli, raccoglie tutto e riesce nel miracolo. “Il Sogno di una cosa” e ora uno splendido cd nel catalogo di un altro grande amico che e quel Claudio Dona di Caligola Records.

Registrato quindi live il 24 luglio dello scorso anno nella splendida cornice di Villa Occhialini a Villaorba di Basiliano (un grazie alla famiglia Occhialini e doveroso!) questo lavoro discografico riesce veramente a catturare la straordinaria magia di quell’incontro. Anche perché erano anni che Massimo De Mattia, semplicemente fantastico flautista pordenonese, gia ben “carburato” musicalmente con gli amici Bruno Cesselli, pianista, e Zlatko Kaučič, batterista e percussionista della vicina Slovenia, gia compagni di mille avventure, inseguiva un altro grande artista come Javier Girotto, un gigante del sax, argentino di Cordoba, ma dalle origini pugliesi. Gia dal primo ascolto si capisce subito che quell’incontro risponde perfettamente alle attese che si erano create. Un connubio perfetto fra scrittura (tutti brani originali), arrangiamento, esecuzione e … cuore! Si, perché non basta essere dei musicisti oramai ben consolidati, non basta neppure possedere delle composizioni straordinarie: ci vuole pure quel qualcosa in piu, difficile da descrivere a parole, ma che sa riempire di gioia ed emozioni all’ascolto.

Dalla struggente iniziale Trilemma, a firma di Cesselli ma con subito un poderoso, sentito e affascinante duetto di Javier e di Massimo, attraverso le magiche sonorita create dall’incontenibile maestria di Zlatko e Bruno, fino alla conclusiva sognante Reflettiva di Kaučič, tutti i brani svelano con poetica leggerezza le singole capacita compositive e i diversi stili dei nostri e contemporaneamente svelano pure la straordinaria capacita dell’insieme: non c’e nota fuori posto, non ci sono stratagemmi professionali, solo una gran voglia di raccontare e raccontarsi, fra scrittura ed improvvisazione, aprendo menti e cuori.

Un lavoro prodigioso - sullo sfondo, ma sempre presente, il primo capolavoro pasoliniano - da parte di quello che e e restera sempre per me la “meglio gioventu” del jazz internazionale.

(Luca d’Agostino)